mercoledì 29 luglio 2009

Scoprire Cava d'Ispica



Ogni martedì visite guidate da luglio a settembre 2009

Se la Sicilia negli ultimi anni sta diventando uno dei poli di attrazione turistica del nostro paese, all'interno dell'isola, la zona di Ragusa rimane ancora uno degli angoli riservati ai turisti di "nicchia".
Solitamente scelgono il ragusano quei visitatori che vogliono scoprire la Sicilia più autentica. Non le masse di turisti di turisti della valle dei templi o gli infiniti alberghi di Taormina bensì una provincia dove i visitatori si aggirano ancora in piccoli gruppi, quasi in punta di piedi, esplorando centri storici barocchi di superba bellezza o gustando cibi genuini ed abbondanti ancora lontani dai preconfezionati menù turistici di molti ristoranti.

Quando ci si trova a passare le proprie vacanze a Ragusa si può fare a meno di visitare le città barocche: Ragusa Ibla, Modica, Scicli, tutte patrimonio Unesco oltre che città di adozione del commissario Montalbano. Se volete scoprire anche la straordinaria natura selvaggia e le antichissime testimonianze archeologiche di questi luoghi, non perdetevi però una visita a Cava d'Ispica, il più grande e suggestivo dei canyon del ragusano. Cava d'Ispica si può visitare da soli, magari limitandosi al parco oppure con una guida. Consigliamo vivamente la seconda soluzione perchè solo con le indicazioni di una persona che conosce i luoghi potrete apprezzare a pieno la straordinaria storia archeologica e geologica di questo posto.
Nei mesi estivi Hermes Archeologia e Turismo organizza ogni martedì pomeriggio visite guidate a Cava d'Ispica. La quota di adesione è di 14 € a persona (comprensiva di biglietti di ingresso). Si tratta di un'escursione pomeridiana (per evitare le ore più calde della giornata) che va al di là del solo parco archeologico ma che comprende un percorso più ampio che permette di vedere alcuni tra i punti più importanti della cava, nominati nei libri e negli opuscoli. Cava d'Ispica è un canyon lungo circa 13 Km che in passato era un importante punto di riferimento per la costante presenza di acqua, per l'abbondante selvaggina e per le possibilità di riparo che offriva. Venne pertanto abitato fin dalla preistoria. E' proprio da questa fase cronologica che parte l'escursione con la visita alla Tomba del Principe. Durante l'età del bronzo antico si insediò all'ingresso della cava, in contrada Baravitalla, un villaggio appartenente alla cultura di Castelluccio. Praticamente nulla è rimasto delle abitazioni, costruite in materiali deperibili.
Tomba del Principe di Baravitalla
La Tomba del Principe di Baravitalla (foto: S.Leggio/Hermes-sicily.com)
Rimane invece la necropoli, con le sue tipiche tombe a grotticella artificiale, scavate nelle rocce e, in particolar modo una di queste, isolata e monumentalizzata con delle lesene. Si tratta appunto della Tomba del Principe, così chiamata per la maggiore cura con cui venne costruita che fa pensare alla sepoltura di un personaggio di alto rango. L'escursione si inoltra poi lungo il sentiero naturalistico predisposto alcuni anni fa per i visitatori. Si attraversa la tipica campagna ragusana costellata di muretti a secco, costeggiando il letto dell'antico torrente. Non sempre la manutenzione del sentiero viene effettuata con regolarità, per tale motivo per quanti intendono effettuare questa escursione, è consigliato abbigliamento da escursione (pantaloni lunghi e scarpe chiuse) oltre ad un cappello per il sole.

La seconda tappa della visita riguarda il periodo bizantino e medievale. Molte piccole comunità trovarono riparo tra gli anfratti della cava e vi costruirono i loro oratori, spesso affrescati in maniera semplice ma piena di fede. E' il caso della Grotta dei Santi dove sopravvivono le tracce delle decorazioni: una lunga teoria di santi su entrambi i lati del piccolo oratorio. Nessuna decorazione visibile rimane invece nella vicina Grotta della Signora.

Grotta dei Santi di Cava d'Ispica
Particolare della Grotta dei Santi (foto: S. Leggio/Hermes-sicily.com)

Il sentiero-natura prosegue poi in mezzo alla campagna tra alberi da frutto, fiori e cespugli di more selvatiche terminando infine al mulino ad acqua di Cava d'Ispica, altra tappa della visita guidata. Il mulino, grazie alla passione dei proprietari è completamente restaurato e visitabile. All'interno, le stanza sono allestite con Mulino ad acqua di Cava d'Ispicagli oggetti della cultura tradizionale. Visitando il mulino non sarà solo possibile vedere l'affascinante funzionamento di questo antico edificio ma anche scoprire gli ambienti legati alla vita di tutti i giorni: la casa con il letto, gli utensili da cucina, le cassapanche, la lavanderia, le stalle.

Lasciato il mulino il percorso si dirige verso le alte pareti della cava. Li è ubicato il parco archeologico. La visita all'interno del parco ancora una volta riassume le diverse epoche di vita del canyon, dalla preistoria al medioevo. Resti di antiche tombe si alternano ad una catacomba paleocristiana, la Larderia e ad altri luoghi legati al culto cristiano come il Camposanto e la Grotta di Santa Maria.
Il mulino ad acqua (foto S. Leggio/Hermes-sicily.com)
Chiude l'escursione la visita all'oratorio di San Nicola. In tempi recenti è stato utilizzato come Catacomba della Larderiastalla ma ancora vi sopravvive l'antica decorazione affrescata con immagini di santi.

L'escursione dura circa 3 ore e può essere allietata con un rinfresco opzionale. Nei mesi di luglio, agosto e settembre 2009 si terrà ogni martedì pomeriggio. Chi volesse prenotare o avere maggiori informazioni può scrivere a info@hermes-sicily.com oppure collegarsi al sito http://www.hermes-sicily.com/.

Anche fuori da questi periodi è comunque possibile prenotare una visita personalizzata rivolgendosi agli stessi recapiti. I mesi più indicati per visitare Cava d'Ispica, sono sicuramente la primavera e l'autunno per le temperature più miti. In primavera poi la Cava diviene un autentico tripudio di fiori e di colori con la natura che in maniera travolgente si risveglia dal letargo invernale.

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