venerdì 1 febbraio 2008

Introduzione a OziExplorer




un potente software cartografico gratuito



In un mondo dove computer, gps e tecnologie ormai ci circondano, viene spontaneo, ad un certo punto, il volerle applicare anche alle proprie attività.
Nel caso di escursioni o ricognizioni archeologiche, l'utilizzo di mappe digitali calibrate in sostituzione o in affiancamento alle tradizionali mappe cartacee, può sicuramente risultare proficuo.
Ma quale tra i numerosissimi software utilizzare ? Vi sono veramente numerosissime possibilità.
Con ogni probabilità, un ottima scelta consiste in OziExplorer (http://www.oziexplorer.com/).
Si tratta di un programma di cartografia che può essere associato ad un dispositivo gps.
Permette la preparazione di proprie mappe.
In sintesi si prende una mappa in formato digitale, ovvero una mappa che abbiamo già su file o la scansione di una nostra mappa cartacea, la si importa sul software OziExplorer e la si calibra.
Per calibrazione si intende il fornire delle coordinate geografiche note al programma in modo che possa poi calcolarsi le coordinate di qualsiasi punto desiderato.
Alla mappa potremo poi aggiungere tantissi altri dati: dei waypoint, ovvero dei punti che ci interessano, delle rotte, dei commenti. Potremo cioè personalizzarla al massimo.
Questa mappa verrà poi salvata in un file .map contenente tutte queste informazioni.
OziExplorer, oltre che per Windows, esiste anche per Pocketpc. Inoltre tantissimi software sono in grado di importare i file .map creati con OziExplorer.
Dimenticavo... dal sito è possibile scaricare una versione ridotta gratuita del software !
Inoltre esistono tantissimi addon per tutte le esigenze e software di supporto.
Se ne segnala solamente uno molto interessante: gMapMaker (http://debin.net/gMapMaker/), un software gratuito che, impostate le coordinate di interesse permette di salvare delle mappe di Google Maps già calibrate per OziExplorer.
Insomma, Internet non ci fa mancare nulla !

lunedì 28 gennaio 2008

Un economico GIS archeologico fai da te I



Ovvero: "Come portarsi dietro in maniera semplice ed indolore tutte le mappe topografiche che potrebbero servirci..."
Premessa: Questo articolo così come gli altri su questo blog sono da considerarsi sperimentali ed opinioni personali. Qualsiasi link, suggerimento e commento per migliorare la tecnica sotto descritta è più che benvenuta




Archeologia e Tecnologia... fino a qualche anno fa sembravano due mondi irrimediabilmente separati e, ancora oggi, in qualche caso sembra che non si voglia proprio ricorrere alle nuove possibilità che la tecnologia ci mette a disposizione, per quanto questa ormai sia a portata di tutte le tasche, anche dei poveri budget degli scavi archeologici.


Un nuovo campo che sempre più si sta facendo largo anche nell'archeologia è quello legato ai cosiddetti GIS o, all'Italiana i SIT (Sistemi Integrati Territoriali) che permettono di georeferenziare dei punti ovvero prendere delle posizioni geografiche con precisione assoluta sfruttando le reti di satelliti GPS, per poi riportarli sulla carta desiderata. Le possibilità applicative sono infinite e impensabili se si pensa che fino a pochi decenni fa, i riferimenti topografici migliori erano le cartine IGM, vecchie di trent'anni e le mappe catastali.




Da appassionato di escursioni archeologiche e, perchè no, di ricognizioni alla ricerca di nuovi possibili siti o di siti mal segnalati e dimenticati, mi sono chiesto se anche con una strumentazione minima e, tutto sommato economica, si possano utilizzare le nuove tecnologie di georeferenziazione e gps.


Quante volte, leggendo una relazione archeologica o una scheda si trovano solo dei riferimenti sommari che difficilmente consentono di ritrovare un sito ?

Poterne prendere le coordinate in maniera univoca e senza dover ricorrere a strumenti costosi e difficilmente trasportabili sarebbe il massimo.


Riflettendoci su, mi sono detto che la prima cosa che serve è una mappa, che sia il più dettagliata possibile.

Come detto esistono le carte IGM e le CTR (le carte tecniche regionali) ma non sono esattamente comodissime da portare dietro. Le IGM sono oggi addirittura consultabili online con altri formati di mappe (su http://www.atlanteitaliano.it/).

In alternativa sono acquistabili presso librerie specializzate. Se le carte che ci interessano non si trovano direttamente in formato elettronico possiamo scansionarle o farle scansionare in qualche copisteria che faccia grandi formati oppure in alternativa fotografarle facendo però attenzione alla complanarità.

In maniera del tutto gratuita è poi disponibile oggi il software Google Earth (http://earth.google.com/intl/it/), che mette a disposizioni mappe fotografiche satellitari di tutto il globo e ad elevatissima risoluzione.

Dopo aver visualizzato la zona di nostra interesse possiamo salvarla come file di immagine. Con un software come Map Merge (un utility del più famoso Ozi Explorer, http://www.oziexplorer.it/) possiamo anche unire in maniera automatica i bordi di più mappe.
Il primo passo è fatto: abbiamo le nostre mappe da portarci dietro !
Resta ora da decidere qual è il miglior dispositivo da utilizzare in escursione.
Escluderei da subito i computer portatili in quanto troppo pesanti ed ingombranti. Oggi esistono fior fiore di ... ma escluderei anche quelli: troppo costosi, almeno per le mie tasche.
La scelta invece è caduta su uno smartphone entry level: un Nokia N70. Probabilmente una delle soluzioni più economiche che ci consentono di avere dietro tante cose che ci possono fare comodo.


Ecco alcune buone motivazioni per la scelta:

1) Prezzo: non essendo un modello nuovissimo lo si trova intorno ai 150 € e in offerta anche meno


2) E' uno smartphone cioè un cellulare di terza generazione dotato di un proprio sistema operativo (il Symbian). Ciò implica che ci stiamo portando dietro un piccolo computer


3) E' leggero e poco ingombrante: 108 x 53 x 18 mm di dimensioni e 126 grammi di peso, entra comodamente in tasca


4) E' dotato di un sistema bluetooth e può essere collegato ad un ricevitore GPS esterno per fungere da navigatore satellitare


5) Utilizza delle schede di memoria sostituibili che possono essere sostituite con quelle della capienza più adatta ai nostri scopi


6) Ha una fotocamerina da 2Mpx integrata, non indispensabile ma neanche scomoda per le ricognizioni


7) Ha un ampio display a colori per visualizzare il tutto.

Insomma, ovviamente spendendo di più si può avere di meglio ma con il Nokia N70 il rapporto qualità/prezzo è ottimo per i nostri scopi.

Recuperato il cellulare e preparate le cartine è possibile trasferirle sul nostro dispositivo... ma questa è un'altra puntata.

domenica 27 gennaio 2008

La più antica Venere della storia

Lo so, ho promesso che avrei parlato soprattutto di Sicilia... e mi smentisco subito.
Come primo breve articolo su questo blog non parlo di Sicilia bensì di Austria.
Ma che ci volete fare... reduce da un viaggio in quel bellissimo paese, volevo postare un'immagine di quella che forse è la più antica Venere della storia: la Venere di Willendorf.
Devo ammetterlo, la conoscevo di fama ma non sapevo assolutamente che si trovasse a Vienna, al Museo di Storia Naturale. Scoperto questo la visita era d'obbligo e dopo numerose sale dedicate a minerali ed animali, ecco quella dedicata alla preistoria.
Li al centro, una piccola stanzetta di legno a forma di tempio greco, totalmente buia e schermata, con la nostra protagonista, la Venere.
Ne posto una foto


Certo a vederla così, come Venere non è proprio il massimo ma... a pensare che risale al paleolitico vengono i brividi. Pensate a questo sconosciuto artista di migliaia di anni fa che, con mezzi del tutto rudimentali è riuscito a delineare così bene i caratteri che maggiormente lo interessavano, quelli riferibili alla fertilità ed alla riproduzione.
Oggetto sacro ? Oggetto augurale ? Oggetto d'arte o cos'altro ? E poi come mai alcuni tratti così ben delineati e quella testa particolare ? Probabilmente sono risposte che non avremo mai ma, sono tra quelle domande che conferiscono fascino all'archeologia.

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