sabato 14 novembre 2009

"Vivi la natura" con il corpo forestale di Siracusa

Scopriamo le aree naturalistiche del siracusano


Il Corpo Forestale di Siracusa in collaborazione con le associazioni Ente Fauna Siciliana e Associazione Micologica Bresadola ha presentato il progetto "Vivi la Natura" volto a valorizzare e far conoscere le bellezze delle aree naturalistiche siracusane con l'ausilio di visite guidate e attività quali il birdwatching.
Il progetto prende il via dal mese di novembre 2009 e proseguirà anche nei mesi successivi.

Birdwatching nella riserva di Vendicari

Si riporta di seguito il programma degli appuntamenti del mese:

15 novembre 2009 - Riserva Naturale Orientata di Vendicari
Escursione a cura del Corpo Forestale con la collaborazione dell’Ente Fauna Siciliana Una piacevole passeggiata in una delle zone umide più rappresentative d'Europa alla scoperta della macchia mediterranea, delle abitudini migratorie di numerose specie di uccelli che la scelgono come sosta e delle importanti testimonianze archeologiche ed antropologiche che racchiude.

Programma del 15 novembre 2009: Ore 09,00 - Accoglienza visitatori a cura del Corpo Forestale R.S. Ore 09,30 - Inizio visita alla Riserva Ore 10,00 – Birdwatching Ore 10,30 - Visita al Centro di Educazione Ambientale (case dei Pescatori) Ore 11,30 - Visita dello stabilimento ellenistico per la lavorazione del tonno Ore 12,00 Visita del Castello Svevo-Aragonese Durata mezza giornata. Servizio guida a cura di: Corpo Forestale R.S. ed Ente Fauna Siciliana. Partecipazione gratuita. Partenze ore 9:30 Raduno: Ingresso principale Riserva Vendicari – Torre Vendicari Difficoltà media Portare acqua, scarpe da trekking, mantellina antipioggia, pranzo a sacco.
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29 novembre 2009 - Bosco Contessa - Buscemi
Escursione a cura del Corpo Forestale con la collaborazione dell’ Ente Fauna Siciliana e dell’Associazione Micologica Bresaola di Siracusa Visita guidata alla scoperta del bosco e del suo ecosistema - osservazione di varie specie di funghi - dimostrazione di attività artigianali legate alle tradizioni locali Programma del 29 novembre 2009: Ore 09,00 - Accoglienza visitatori a cura del Corpo Forestale R.S. presso il Distaccamento di Buccheri Ore 09,30 - Inizio visita al Bosco Demaniale “ Contessa” Ore 10,00 – Osservazione e riconoscimento funghi Ore 11,30 - Visita di una masseria (case Contessa) – Racconti e storie su Monte Lauro Ore 12,30 – Pranzo a sacco Durata mezza giornata. Servizio guida a cura di: Corpo Forestale R.S. ed Ente Fauna Siciliana. Partecipazione gratuita. Partenze ore 9:30 Raduno: Buccheri – Caserma Forestale Difficoltà media Portare acqua, scarpe da trekking, mantellina antipioggia, pranzo a sacco.
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Per informazioni: Corpo Forestale Regione Siciliana Ispettorato Ripartimentale delle Foreste di Siracusa Tel.: 0931449335 – 0931449374 e-mail: irfsr.foreste@regione.sicilia.it

venerdì 13 novembre 2009

L'Italia e la "libertà di panorama"

Attenzione nel fotografare i beni culturali in Italia


Sapevate che l'Italia è uno dei pochi paesi al mondo dove non vi è la "libertà di panorama" ?
In realtà la maggior parte di noi ignora del tutto di cosa stiamo parlando eppure, che siate fotografi professionisti o semplici appassionati, è un argomento che dovrebbe starvi molto a cuore.
In tutto mondo vige la normativa sul copyright che prevede che i diritti di un autore (e dei suoi discendenti) sulle opere realizzate cessano 70 anni dopo la morte dell'autore stesso.
In alcuni casi però (soprattutto nel caso di edifici) essi si trovano in luoghi e contesti pubblici e pertanto è facile che rientrino nelle foto panoramiche.
Foto effettuate liberamente nel British Museum: impensabile in ItaliaLa libertà di Panorama garantisce appunto la possibilità di effettuare e pubblicare foto di edifici e monumenti sebbene il loro autore sia ancora in vita o morto da meno di 70 anni.
Questo nella maggior parte dei paesi del mondo ma non in Italia dove si applicano ancora delle obsolete norme risalenti al 1941. E' così che ad esempio un sito divulgativo e no-profit come Wikipedia ha dovuto cedere alle pressioni del Polo Museale Fiorentino e rimuovere le immagini di opere di artisti ancora in vita mentre, al contempo, ha potuto lasciare le opere di artisti italiani conservate in musei stranieri. Azioni come questa fanno seriamente riflettere su quanto le istituzioni puntino seriamente alla divulgazione della cultura e dell'arte italiana e quanto invece i beni culturali risultino uno dei più redditizzi business del nostro paese.

Qualcosina in passato si è mosso in ambito parlamentare con la presentazione di una legge sul "fair use" ovvero sull'uso lecito delle immagini di beni culturali e monumenti, che limiti le strumentalizzazioni e le interpretazioni personali delle leggi sui copyright.

Un altro elemento entrato negli ultimi anni nel calderone italiano delle soluzioni fantasiose ed improvvisate è poi il concetto di "immagine degradata". La legge di riforma della SIAE in un suo comma cita testualmente che è

"...consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate per scopi didattici o scientifici e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".

Come un articolo della rivista "Panorama" fa notare, pensate alle migliaia di docenti che risultavano fuorilegge per aver pubblicato sui propri siti materiale didattico per i propri studenti.
Ovviamente con un'ambiguità tutta italiana il termine "degradato" non è stato opportunamente quantificato e si presta a mille interpretazioni.

Anche nei musei di Vienna nessun divieto per effettuare fotografie...Quel che è dato di capire ai poveri fotografi amatoriali e non, in base all'interpretazione della norma ed anche in base a quanto è stato risposto in sede di interrogazioni parlamentari è che adesso si possono pubblicare anche immagini di opere di artisti viventi, purchè queste vengano degradate.

Nella stessa interrogazione parlamentare si fa presente che in Italia la liberà di panorama è riconosciuta per il principio che il comportamento non vietato da una norma va considerato lecito.
L'interrogazione è andata oltre specificando che la pubblicazione è possibile:

"per qualunque scopo, anche commerciale, salvo che, modificando o alterando il soggetto non si arrivi ad offenderne il decoro ed i valori che esso esprime".
La stessa interrogazione ha anche risposto alla domanda relativa al pagamento dei diritti d'autore agli artisti ancora in vita ed ha specificato:

"in particolare è consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico e scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Pertanto ove il soggetto fosse opera di un autore vivente, l'utilizzo non potrà avvenire che nei limiti anzidetti"
Per quanto invece riguarda i monumenti (quindi i casi in cui gli autori sono deceduti da più di 70 anni) si fa riferimento al Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio:

"...il problema chiaramente non riguarda le opere considerate beni culturali, ossia aventi più di cinquant'anni e di interesse culturale che si trovano in consegna nei musei e negli altri luoghi della cultura le quali possono essere riprodotte ai sensi e con i limiti previsti dagli art. 107 e 108 del codice dei beni culturali e del paesaggio".

Nessun canone è dovuto per scopi personali o didattici mentre questo è previsto per usi commerciali.
L'interrogazione parlamentare del 5/2/08 poi si sofferma sulle possibilità di fotografare opere nei musei. Le opere d'arte nei musei ricadono sempre nella disciplina del d.l. 42/2004, art. 107 e 108. Le amministrazioni possono dare autorizzazione per foto per uso personale mentre è richiesto un canone per uso commerciale (e questo, incredibilmente, anche qualora le opera d'arte non siano più coperte dal diritto d'autore come il più delle volte accade).
Provate di contro ad andare al British Museum di Londra o nei principali musei europei e vedrete come il diritto di fotografare non viene quasi mai messo in discussione.

Per quanto riguarda invece le opere che si trovano in luoghi pubblici e non più coperte da diritti d'autore (i famosi 70 anni), non vi sono limiti alla fruizione, anche fotografica.

Dopo questo articolo avete le idee più chiare ?

Noi sinceramente no, l'impressione è che come spesso accade, in Italia le leggi giochino sull'ambiguità e lo spinoso tema della fotografia dei beni culturali venga trattato in maniera contraddittoria e poco chiara da diversi testi di legge.
Difficile dare consigli ad un fotografo, webmaster o blogger se non quello di agire con buon senso e sperare che l'autorità competente di turno non interpreti a proprio modo (e in vostro sfavore) la normativa vigente.

Certamente la situazione italiana è del tutto anomala nel quadro mondiale e se si dovessero interpretare alla lettera determinate normative potrebbe venire in mente anche di vietare ai turisti la fotografia dei nostri monumenti quando visitano le nostre città (è già capitato !) o ad ogni fotografo di matrimoni che immortala gli sposi davanti ad una chiesa andrebbe chiesto un corrispettivo dall'ente di tutela o le fotografie contenute nei mille opuscoli di promozione turistica di agenzie viaggi e associazioni di promozione dovrebbero essere pubblicate solo dopo aver pagato la tariffa di cui sopra all'ente di tutela (che probabilmente andrebbe in congestione oltre a divenire in brevissimo tempo l'istituzione più ricca d'Italia).
Insomma un tema su cui tanto si potrebbe discutere ma che soprattutto andrebbe regolamentato con norme chiare e semplici.
Per approfondire l'argomento proponiamo di seguito una serie di articoli e link sulla questione della "libertà di panorama" e della "fotografia di beni culturali".

Per approfondire:


- Il testo del Dlgs 42/2004 "Codice Urbani" o dei beni culturali e del paesaggio

- La legge del 22 aprile 1941 su diritti d'autore

- La clausola "fair use" presente nella legge statunitense sul copyright

- Il disegno di legge per la riforma della SIAE

- Testo dell'interrogazione parlamentare sulla "libertà di panorama"

- Testo dell'interrogazione parlamentare sulla possibilità di effettuare foto nei musei

- Legislazioni internazionali sulla "libertà di panorama"

- L'inchiesta di Punto Informatico che ha dato il via alla vicenda

- Un articolo del settimanale "Panorama" sulle immagini che Wikipedia ha dovuto rimuovere dal proprio sito

- Interessante articolo di Luca Spinelli

- Interessante articolo pubblicato su Studiofonzar.com

- Un emblematico articolo pubblicato su Nadir Magazine

- Il "Minottino", manuale di sopravvivenza giuridica per blogger scritto dall'Avv. Minotti e liberamente scaricabile


Le fotografie contenute in questo post sono state effettuate in musei esteri: il British Museum di Londra ed il Kunsthistorisches Museum di Vienna

giovedì 12 novembre 2009

Cercare immagini con Tin Eye

Il primo Reverse Image Search Engine


I motori di ricerca quali Google, Yahoo, Virgilio e tanti altri sono ormai entrati nella nostra routine quotidiana così come le loro utilissime funzioni che permettono di cercare direttamente immagini anzichè pagine internet.

Cosa dovremmo fare se invece avessimo un'immagine e volessimo trovare tutti i siti internet in cui questa immagine viene utilizzata ?
Ci occorrerebbe un "reverse image seach engine" ovvero un motore di ricerca che funziona al contrario: analizza la nostra immagine e poi esplora il suo database confrontandola con milioni di pagine alla ricerca di altre webpages dove è stata utilizzata, magari alterate nelle dimensioni, nei colori o con delle aggiunte grafiche.
Fino a poco tempo fa i reverse searche engine erano pura utopia. Da qualche tempo è però online la versione Beta (cioè ancora in prova) di Tin Eye, un motore di ricerca che fa proprio questo.Il suo funzionamento è semplicissimo. Ci si collega al sito www.tineye.com e ci si trova la tipica interfaccia di ogni motore di ricerca con il campo da cercare e la casella "Search".
In realtà di campi ne abbiamo due. Dobbiamo inserirvi l'immagine di cui vogliamo trovare le copie sul web. Se l'immagine è un file sul nostro computer basta inserirla nel campo di sinistra selezionandola col classico tasto "Sfoglia", altrimenti è possibile cercare direttamente un'immagine contenuta in una pagina web immettendo l'Url a destra.
Una volta cominciata la ricerca ci verranno visualizzate nei risultati tutte le pagine dove la stessa immagine viene utilizzata, anche se è stata alterata.

Le applicazioni sono innumerevoli: webmaster e fotografi possono ad esempio verificare se dei loro prodotti grafici vengono utilizzati su internet senza consenso. Allo stesso modo se troviamo un'immagine che ci piace, magari a bassa risoluzione possiamo andare a cercarne una identica a risoluzione maggiore oppure possiamo cercare la fonte originaria di un'immagine trovata su una pagina priva di riferimenti.
Un esempio pratico:
Ho provato a cercare una famosissima immagine realizzata per il National Geographic dal fotografo Steve McCurry.
Da Google ho inserito nel campo ricerca "National Geographic" e mi sono connesso ad uno dei tanti siti che pubblicano la pluripremiata immagine di una ragazza afghana realizzata da McCurry.



Ne ho preso l'Url e poi mi sono collegato a Tin Eye. Nel campo di destra ho inserito l'Url che avevo registrato prima e dopo pochi secondi il motore di ricerca mi ha visualizzato l'elenco delle immagini pubblicate nella pagina chiedendomi quale desiderassi cercare.

Ho selezionato l'immagine voluta e dopo pochi secondi mi è arrivato un elenco di 366 siti che contenevano la stessa immagine in vari formati e risoluzioni...


Come detto Tin Eye è ancora in fase di Beta test e pertanto funziona a "mezzo servizio". Il database di siti è ancora limitato a poco più di un milione di pagine e per, tale motivo, spesso i risultati delle ricerche sono infruttuosi o lacunosi.
Le premesse per un servizio innovativo ed utile ci sono però tutte e, pertanto, conviene tenere d'occhio nei prossimi mesi la crescita di nuovo reverse image seach engine.

mercoledì 11 novembre 2009

Nuovi scavi a Leontinoi

Riprendono gli scavi nell'antica colonia


Veduta degli scavi di Leontinoi
A parecchi anni di distanza dall'ultimo scavo archeologico è stato comunicato che riprenderanno a breve i lavori di scavo all'interno dell'area archeologica di Leontinoi (Carlentini), antica colonia calcidese.
Lo studio verrà affidato alla scuola di specializzazione in archeologia dell'università di Catania, diretta dal Prof. Massimo Frasca.
Leontinoi fu una delle più fiorenti colonie greche sorte a partire dall'VIII sec. a.C. sulla costa orientale della Sicilia. Lo storico Polibio ne diede un'ampia descrizione nella sua opera. Oggi l'area archeologica risulta compresa tra i due abitati moderni di Lentini e Carlentini ed è scavata soltanto in minima parte. Il parco archeologico purtroppo, per problemi di custodia è difficilmente accessibile al pubblico così come le vicine vestigia di epoca medievale e moderna a partire dal "castellaccio" a diversi oratori rupestri ricchi di affreschi.
Gli scavi saranno possibili grazie ad un contributo di 4000 € dell'amministrazione comunale. Precedenti campagne di indagine che hanno interessato in particolar modo la zona delle fortificazioni urbane, si sono svolte negli anni cinquanta e tra il 1987 ed il 1995. Poi sono seguiti quindici anni di attesa per l'avvio di questa nuova campagna.

Bibliografia per approfondire:

- M.Frasca (a cura di), Leontini. Il mare, il fiume, la città (2004)
- F. Valenti, Leontinoi. Storia della città dalla preistoria alla fine dell'impero romano (2007)
- C. Gula, Storia di Leontini (1995)

lunedì 9 novembre 2009

[presentazione] La Sicilia in età arcaica dalle apoikiai al 480 a.C.

Presentazione volume


Riceviamo e pubblichiamo la locandina relativa alla presentazione del nuovo volume dedicato alla storia e all'archeologia della Sicilia greco-arcaica dal titolo "La Sicilia in età arcaica, dalle apoikiai al 480 a.C. a cura di Rosalba Panivini e Lavinia Sole della soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta.
L'incontro avrà luogo presso i locali della facoltà di lettere dell'univerisità di Catania venerdì 13 novembre alle ore 17.30

Cliccate sulla locandina per la visualizzazione ingrandita

La Sicilia in età arcaica dalle apoikiai al 480 a.C.

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