venerdì 21 maggio 2010

Un week-end dedicato a Noto Antica

Mostra e festa per l'antica città medievale

Sabato 22 e domenica 23 maggio 2010 saranno un'occasione per gli appassionati di storia ed archeologia per riscoprire Noto Antica, la città distrutta ed abbandonata dopo il disastroso terremoto del 1693.
Sabato, alle ore 18, a Noto, presso il museo civico (ex convento di Santa Chiara, Corso Vittorio Emanuele, 149) verrà inaugurata la mostra dal titolo "Frammenti medievali, da Noto antica al museo civico di Noto" che vede esposti reperti ritrovati nel corso degli anni nel sito dell'antica cittadina. Domenica invece si svolgerà la XVI edizione della tradizionale festa dell'Alveria, organizzata annualmente dall'ISVNA con lo scopo di porre l'attenzione su questo importante sito archeologico che andrebbe maggiormente valorizzato. Il programma della festa prevede alle ore 17 l'incontro presso la Porta della Montagna, ingresso di Noto Antica ove si svolgerà uno spettacolo introduttivo. A partire dalle 17.40 si svolgerà una visita guidata al quartiere rupestre delle Celle del Crocifisso ed ai resti dell'Ospedale di Santa Maria di Loreto. Alle 18.15 vi saranno spettacoli con musiche, canti, giocoleria medievale a cura del gruppo Batarnù. Alle 19 infine la conclusione ed il sorteggio di 200 opuscoli tra i partecipanti. Collateralmente vi sarà una fiera del libro, del miele ibleo e dell'artigianato.
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Link utili su Noto Antica:
- Visitare Noto Antica
- Galleria fotografica su Noto Antica

martedì 18 maggio 2010

Aumentano i biglietti di ingresso dei monumenti siciliani

Le nuove tariffe dell'assessorato ai beni culturali

E' da poco terminata la "settimana della cultura" durante la quale migliaia e migliaia di turisti hanno potuto visitare gratuitamente  le meraviglie artistiche e storiche siciliane e ricevere colorati gadget (cartoline e segnalibri) dagli accattivanti slogan quali "La Sicilia è cultura" quando una novità tutt'altro che attesa si prospetta per i tanti amanti dell'archeologia e dei monumenti. L'assessorato regionale ai beni culturali della regione Sicilia ha infatti comunicato l'aumento delle tariffe di ingresso a numerosissimi siti archeologici dell'intera regione. A sfogliare rapidamente il lungo elenco viene da chiedersi se il prossimo appropriato slogan non potrebbe suonare ad esempio "La Sicilia è cultura ma la cultura si paga".
Intendiamoci, il patrimonio artistico siciliano è vastissimo e richiede enormi costi di gestione. Nessun amante dei beni culturali si aspetta che si tocchino livelli qualitativi quali quelli dei grandi musei britannici, ad esempio, dove è possibile entrare gratuitamente al British Museum o alla National Gallery. Ciò non toglie che nel momento in cui viene chiesta un'alta tariffa di ingresso, il visitatore si aspetta anche un alto livello di servizi. Non si può certo dire che le tariffe dei beni culturali siciliani fossero finora "popolari". Eppure ciò si traduce quasi ovunque in siti chiusi per mancanza di custodi o aperti a singhiozzo o monumenti pieni di erbacce in quanto mancano i fondi per l'ordinaria manutenzione. Se giusto qualche giorno fa i quotidiani regionali titolavano in prima pagina la situazione paradossale di siti archeologici come Selinunte e Segesta, dove i turisti a fronte di un alto biglietto di ingresso trovavano impalcature ed erbacce, oggi si decide di aumentare ulteriormente la tariffa d'ingresso senza peraltro risolvere i problemi. Agli amanti della cultura, a quelli che non vengono in Sicilia solo per il sole ed il mare non rimane altro allora che mettere rassegnatamente mano al salvadanaio. I siti più costosi (Valle dei Templi, Villa romana di Piazza Armerina e Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa) costeranno 10 €. I siti archeologici di Segesta, Selinunte ed il teatro antico di Taormina, insieme ai maggiori musei archeologici isolani (Paolo Orsi di Siracusa, Salinas di Palermo e Agrigento) passano ad 8 €. Numerosi altri monumenti e musei minori, dal fascino e dall'interesse indiscutibile ma che andrebbero anche valorizzati e promossi tra il pubblico vedono la tariffa passare da 2 a 4 € o dall'ingresso gratuito a 2 €. Unica nota positiva è l'introduzione di una tariffa simbolica di 1 € per i residenti nella provincia del monumento.
La si consideri una donazione per l'arte in Sicilia, allora, con la speranza che presto aree monumentali e zone archeologiche possano tornare a rifiorire con orari di apertura degni di una regione turistica e manutenzione e servizi che rendano giustizia al loro nome.

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