giovedì 12 novembre 2009

Cercare immagini con Tin Eye

Il primo Reverse Image Search Engine


I motori di ricerca quali Google, Yahoo, Virgilio e tanti altri sono ormai entrati nella nostra routine quotidiana così come le loro utilissime funzioni che permettono di cercare direttamente immagini anzichè pagine internet.

Cosa dovremmo fare se invece avessimo un'immagine e volessimo trovare tutti i siti internet in cui questa immagine viene utilizzata ?
Ci occorrerebbe un "reverse image seach engine" ovvero un motore di ricerca che funziona al contrario: analizza la nostra immagine e poi esplora il suo database confrontandola con milioni di pagine alla ricerca di altre webpages dove è stata utilizzata, magari alterate nelle dimensioni, nei colori o con delle aggiunte grafiche.
Fino a poco tempo fa i reverse searche engine erano pura utopia. Da qualche tempo è però online la versione Beta (cioè ancora in prova) di Tin Eye, un motore di ricerca che fa proprio questo.Il suo funzionamento è semplicissimo. Ci si collega al sito www.tineye.com e ci si trova la tipica interfaccia di ogni motore di ricerca con il campo da cercare e la casella "Search".
In realtà di campi ne abbiamo due. Dobbiamo inserirvi l'immagine di cui vogliamo trovare le copie sul web. Se l'immagine è un file sul nostro computer basta inserirla nel campo di sinistra selezionandola col classico tasto "Sfoglia", altrimenti è possibile cercare direttamente un'immagine contenuta in una pagina web immettendo l'Url a destra.
Una volta cominciata la ricerca ci verranno visualizzate nei risultati tutte le pagine dove la stessa immagine viene utilizzata, anche se è stata alterata.

Le applicazioni sono innumerevoli: webmaster e fotografi possono ad esempio verificare se dei loro prodotti grafici vengono utilizzati su internet senza consenso. Allo stesso modo se troviamo un'immagine che ci piace, magari a bassa risoluzione possiamo andare a cercarne una identica a risoluzione maggiore oppure possiamo cercare la fonte originaria di un'immagine trovata su una pagina priva di riferimenti.
Un esempio pratico:
Ho provato a cercare una famosissima immagine realizzata per il National Geographic dal fotografo Steve McCurry.
Da Google ho inserito nel campo ricerca "National Geographic" e mi sono connesso ad uno dei tanti siti che pubblicano la pluripremiata immagine di una ragazza afghana realizzata da McCurry.



Ne ho preso l'Url e poi mi sono collegato a Tin Eye. Nel campo di destra ho inserito l'Url che avevo registrato prima e dopo pochi secondi il motore di ricerca mi ha visualizzato l'elenco delle immagini pubblicate nella pagina chiedendomi quale desiderassi cercare.

Ho selezionato l'immagine voluta e dopo pochi secondi mi è arrivato un elenco di 366 siti che contenevano la stessa immagine in vari formati e risoluzioni...


Come detto Tin Eye è ancora in fase di Beta test e pertanto funziona a "mezzo servizio". Il database di siti è ancora limitato a poco più di un milione di pagine e per, tale motivo, spesso i risultati delle ricerche sono infruttuosi o lacunosi.
Le premesse per un servizio innovativo ed utile ci sono però tutte e, pertanto, conviene tenere d'occhio nei prossimi mesi la crescita di nuovo reverse image seach engine.

mercoledì 11 novembre 2009

Nuovi scavi a Leontinoi

Riprendono gli scavi nell'antica colonia


Veduta degli scavi di Leontinoi
A parecchi anni di distanza dall'ultimo scavo archeologico è stato comunicato che riprenderanno a breve i lavori di scavo all'interno dell'area archeologica di Leontinoi (Carlentini), antica colonia calcidese.
Lo studio verrà affidato alla scuola di specializzazione in archeologia dell'università di Catania, diretta dal Prof. Massimo Frasca.
Leontinoi fu una delle più fiorenti colonie greche sorte a partire dall'VIII sec. a.C. sulla costa orientale della Sicilia. Lo storico Polibio ne diede un'ampia descrizione nella sua opera. Oggi l'area archeologica risulta compresa tra i due abitati moderni di Lentini e Carlentini ed è scavata soltanto in minima parte. Il parco archeologico purtroppo, per problemi di custodia è difficilmente accessibile al pubblico così come le vicine vestigia di epoca medievale e moderna a partire dal "castellaccio" a diversi oratori rupestri ricchi di affreschi.
Gli scavi saranno possibili grazie ad un contributo di 4000 € dell'amministrazione comunale. Precedenti campagne di indagine che hanno interessato in particolar modo la zona delle fortificazioni urbane, si sono svolte negli anni cinquanta e tra il 1987 ed il 1995. Poi sono seguiti quindici anni di attesa per l'avvio di questa nuova campagna.

Bibliografia per approfondire:

- M.Frasca (a cura di), Leontini. Il mare, il fiume, la città (2004)
- F. Valenti, Leontinoi. Storia della città dalla preistoria alla fine dell'impero romano (2007)
- C. Gula, Storia di Leontini (1995)

lunedì 9 novembre 2009

[presentazione] La Sicilia in età arcaica dalle apoikiai al 480 a.C.

Presentazione volume


Riceviamo e pubblichiamo la locandina relativa alla presentazione del nuovo volume dedicato alla storia e all'archeologia della Sicilia greco-arcaica dal titolo "La Sicilia in età arcaica, dalle apoikiai al 480 a.C. a cura di Rosalba Panivini e Lavinia Sole della soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta.
L'incontro avrà luogo presso i locali della facoltà di lettere dell'univerisità di Catania venerdì 13 novembre alle ore 17.30

Cliccate sulla locandina per la visualizzazione ingrandita

La Sicilia in età arcaica dalle apoikiai al 480 a.C.

venerdì 6 novembre 2009

Salvare Kamarina

Il disfacimento di un sito archeologico


Veduta di KamarinaKamarina, antica colonia greca fondata nel V sec. a.C. è uno dei più importanti siti archeologici della provincia di Ragusa. Il sito, scavato già dall'archeologo Paolo Orsi agli inizi del novecento è oggi ancora in larga parte da riscoprire. Nonostante ciò nell'area dell'antica colonia è stato realizzato un museo archeologico che raccoglie i resti venuti alla luce e vi sono interessanti vestigia come l'agorà, la casa del mercante e la casa dell'altare.
Assediata da un moderno villaggio turistico la presunta area di estensione dell'antico abitato è recintata ma, a partire dagli inizi del 2009 cittadini e associazioni denunciano il totale stato di abbandono e degrado del sito archeologico. Una situazione che vede recinzioni divelte ma soprattutto l'incessante franare della costa dovuta all'erosione marina che sta facendo inesorabilmente sparire pezzi della nostra storia. Questo senza che provvedimenti urgenti e seri siano stati presi dagli organi regionali siciliani. E' di questi giorni la notizia che è stato avviato un vertice per fare il punto della situazione e che sono stati avviati dei lavori di manutenzione.
Condividiamo però su questo blog due video che ben danno l'idea della gravità della realtà di Kamarina. E' passato quasi un anno dalle prime denunce e soltanto dopo lunghe polemiche sui giornali ci si comincia a muovere quando risulta evidente la necessità di un'azione rapida ed energia per fermare il disfacimento di Kamarina.
Invitiamo a condividere il più possibile queste pagine e questi video in modo che la situazione venga resa nota in campo nazionale nel mondo della cultura.


Video di Tano Melfi pubblicato su Youtube





Video Kamarina la quinta distruzione di Giovanni Lunetta, pubblicato su Youreport

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