mercoledì 18 giugno 2008

L'impero bizantino (2): da Eraclio agli iconoclasti


Breve storia dell'impero bizantino - parte II

Continuiamo il nostro breve excursus sulla storia bizantina attraverso la vita e le vicende dei principali imperatori:

Eraclio (610-641 d.C.)

Con il VII secolo cominciò un periodo disastroso per l'impero bizantino. Nel 610, l'esarca di Cartagine, Eraclio riuscì a prendere il potere. Egli diede inizio ad una nuova dinastia che durò circa un secolo. L'impero era stretto su tutti i fronti dall'attacco dei Persiani da un lato e dalle popolazioni balcaniche dall'altro. Costantinopoli venne assediata dalle forze congiunte di Avari, Slavi, Bulgari, Gepidi. Le salde mura della capitale, fortunatamente tennero, infrangendo i propositi nemici. Sul fronte persiano, dopo delle iniziali sconfitte, Eraclio decise di attaccare il nemico direttamente nel suo territorio. L'esito vittorioso bloccò le pretese persiane anche se inutilmente in quanto da li a poco l'espansione islamica si sarebbe sostituita a quella persiana. L'attacco cominciò nel 633 e fulmineamente caddero Siria, Palestina, Mesopotamia.
Eraclio cercò anche una soluzione sui continui problemi dottrinali. Per questo motivo emise un editto, l'Ekthesis in cui appoggiava la dottrina monotelita. Ortodossi e monofisiti reagirono però malamente a questo editto e per rappresaglia i soldati di stanza in Italia vennero spinti a saccheggiare e confiscare beni papali.

Costante II (641-668 d.C.)

Costante II si trovò ancora a dover contrastare senza successo gli Arabi e a dover registrare la perdita dell'Egitto, importantissima provincia dell'impero e di parte dell'Africa settentrionale. SUl fronte delle controversie religiose emise il Typos che aboliva la discussa Ekthesis di Eraclio ma vietava anche discussioni dottrinali, a dimostrazione dello scarso interesse dell'imperatore per le dispute religiose. Il più importante atto politico di Costante II fu il trasferimento in Italia insieme alla sua corte per poi fissare la propria residenza a Siracusa dove venne assassinato.

Costantino IV (668-685)

Sotto il suo regno gli Arabi assediarono per la prima volta Costantinopoli e vennero sconfitti grazie alla nuova arma denominata "fuoco greco". Va però registrata, sull'altro fronte, la formazione dell'impero bulgaro che diverrà un acerrimo nemico di quello bizantino.

Giustiniano II (685-695 / 705-711)

La sua politica fu molto aristocratica e pesantemente fiscale. Questo, unito alle sconfitte subite contro gli arabi, portò ad una rivolta che lo destituì e lo fece mutilare. Prese il suo posto Leonzio, stratego del tema dell'Ellade. Nel 705 Giustiniano II riuscì a tornare sul trono, inaugurando un regno del terrore. L'imperatore morirà assassinato e a questo evento seguiranno anni di instabilità.


Bibliografia

- G. Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina, Ed. Il Mulino


domenica 15 giugno 2008

L'impero Bizantino (1): da Costantino ad Eraclio

Breve storia dell'impero bizantino - parte I

Questo blog tratta di archeologia, di turismo, di informatica e, perchè no... anche di storia. Quanti siti archeologici, quanti luoghi visitati dai turisti in Sicilia sono di "epoca bizantina". Ecco allora arrivato il momento di soffermarsi brevemente sui Bizantini.
Oggi il termine "Bizantino" è usato quasi in maniera dispregiativa, per indicare qualcosa di complicato, di contorto, di burocratico. Sicuramente la ritualità, il cerimoniale, gli orpelli erano propri di questo popolo. Ma cosa intendiamo esattamente quando parliamo di Bizantini ? Non ci si dilungherà più di tanto sui numerosi studiosi che hanno cercato di dare una data esatta di inizio all'Impero Bizantino. Basti sapere che con tale nome convenzionalmente si intende l'Impero Romano D'Oriente, formatosi nel momento in cui diversi imperatori ritenevano i territori di Roma troppo estesi per essere governati da un unico uomo. Nel 330 d.C. l'imperatore Costantino, fece riedificare l'antica città di Bisanzio rinominandola Costantinopoli e fornendo pertanto una degna capitale a tale impero. Probabilmente è proprio il regno di Costantino che può essere uno dei migliori riferimenti per considerare l'inizio dell'impero bizantino. Ma ripercorriamo brevemente le vicissitudini dei primi secoli dell'impero.

Costantino (324-337 d.C.)

Visse nel IV sec. d.C. L'impero d'occidente all'epoca non era ancora caduto e Costantino, al termine di una lunga guerra civile riuscì a rimanere imperatore indiscusso.
E' tra i più celebri imperatori romani. Come già accennato rifondò l'antica Bisanzio ingrandendola e facendone una "nuova Roma" in Oriente col nome di Costantinopoli. Nel 313 promulgò l'Editto di Tolleranza (conosciuto anche come Editto di Milano o Pace della Chiesa) che permetteva il libero culto della religione cristiana. Per questo motivo il suo nome, nel corso dei secoli è stato celebrato come quello del primo grande imperatore cristiano. C'è da dire che in realtà Costantino si fece battezzare solamente in punto di morte. Nel 325 presiedette anche al primo concilio ecumenico, tenutosi a Nicea che pose le basi per l'ortodossia religiosa e mise al bando l'eresia ariana.

Costanzo II (337-361 d.C.)

Alla morte di Costantino, l'impero fu lasciato ai 3 figli di questo. Costanzo II ottenne l'Oriente ma, morti i due fratelli e sconfitti gli usurpatori divenne anch'egli unico imperatore. Nominò 'cesare' in occidente il cugino Giuliano. Questi si comportò valorosamente nell'arginare i barbari ma, quando le truppe d'occidente lo nominarono 'augusto', scoppiò la guerra civile che vedrà la morte di Costanzo II.

Giuliano

La storiografia cristiana gli diede il soprannome di 'apostata' in quanto fu l'ultimo imperatore a tentare una restaurazione del culto pagano. Diede il via ad un'opera di moralizzazione nell'impero e ripristinò e cercò di rinnovare il culto pagano. Il suo regno durò solo 2 anni. Morì in battaglia combattendo i Persiani e l'esercito elesse successore Valentiniano I

Valente

Valentiniano I si associò in oriente il fratello Valente. Durante il suo governo si registò il grosso problema dell'insediamento di popolazioni barbariche, in particolar modo i Visigoti dentro in confini dell'impero. Valente acconsentì sperando di poterli utilizzare come mercenari ma, a causa delle vessazioni fiscali, i rapporti si fecero subito tesi. Visigoti ed Ostrogoti cominciarono a saccheggiare le regioni limitrofe e Valente decise di affrontarli in campo aperto. La sconfitta subita dai bizantini ad Adrianopoli nel 378 fu disastrosa e lo stesso imperatore morì in battaglia.


Teodosio I

Dopo alcuni mesi di vacanza, il nuovo imperatore d'occidente (Graziano) si associò al trono in oriente Teodosio, un generale di origini spagnole. Non vi erano le forze per contrastare i Goti, pertanto, il nuovo imperatore dovette accordarsi con loro rendendolo foederati (alleati).
Intano l'impero occidentale era stato usurpato. Teodosio mosse contro di esso vincendo nel 394 la battaglia del Frigido e riunificando per l'ultima volta nella sua storia l'impero romano. Teodosio fu un cristiano convinto: soppresse il titolo pagano di pontifex maximus e vietò il culto pagano. Il vescovo di Milano, Ambrogio, lo costrinse a pubblica penitenza per una feroce repressione compiuta a Tessalonica. Prima di morire associò al trono il figlio Arcadio in oriente (e Onorio in occidente).

Arcadio (395-408)

Fu un sovrano modesto che venne molto influenzato dai suoi consiglieri e dalla moglie Eudossia. Sotto il suo regno i foederati barbari, sotto la guida di Alarico saccheggiarono l'impero. Arcadio, anzichè accettare aiuto dall'occidente, preferì risolvere la questione in maniera diplomatica dando ad Alarico titolo ufficiale e facendolo stanziare nell'Illirico. Da li a poco, nel 410, Alarico saccheggerà Roma. Alla sua morte, Arcadio lasciò l'impero al figlio Teodosio II.

Teodosio II (408-450)

Anch'egli fu un sovrano di modeste capacità. La moglie Eudocia fu una protettrice degli studi e delle arti e fece fiorire l'università di Costantinopoli.
L'imperatore promulgò il Codex Theodosianus, una raccolta delle leggi imperiali dai tempi di Costantino. I barbari, in particolar modo gli Unni di Attila continuarono a infierire sull'impero. Dispose la chiusura dei templi pagani. Durante il suo regno presero piede le eresie nestoriane e monofisite. Morì in maniera accidentale senza lasciare eredi.

Marciano (450-457) - Leone I (457-474) - Leone II

Il senato elesse allora un ex tribuno, Marciano e, alla sua morte, ripresentatosi lo stesso problema elesse Leone. Alla sua morte gli successe il nipote Leone II ma questi a sua volta morì dopo pochi mesi lasciando il posto a Zenone.

Zenone

Durante il regno di Zenone si tenne il quarto concilio ecumenico (Calcedonia, 451) che stabilì l'equiparazione delle sedi vescovili di Roma e Costantinopoli ma il primato del papa.
A causa di costanti ribellioni, il regno di Zenone fu sempre molto precario. In quegli anni, impotente l'impero d'oriente, venne deposto l'ultimo imperatore d'occidente, Romolo Augusto. Anche Zenone morì senza eredi.

Anastasio (491-518) - Giustino I

A scegliere fu l'imperatrice che optò per l'anziano Anastasio che poi sposò. Alla morte di questi, non senza difficoltà, il senato votò per Giustino. Adottò ed associò al trono il prediletto tra i suoi nipoti, Giustiniano.

Giustiniano (527-565)

Tra gli imperatori bizantini è a ragion veduta, uno dei più celebri. Cominciò una grande opera di riconquista dei territori perduti in occidente. La cosidetta guerra gotica, lunga e sanguinosa, condotta prima da Belisario e poi da Narsete, portò l'impero bizantino a riprendere parte del nord Africa (sottratto ai Vandali), la Sardegna, la Corsica, la Sicilia, l'Italia e parte della Spagna. La guerra in Italia fu estenuante e mise in ginocchio la regione oltre a vedere la definitiva sconfitta dei dominatori Ostrogoti. Al termine della guerra emise la Prammatica Sanzione, testo legislativo che regolava nuovamente il governo di Costantinopoli sull'Italia. Di contro, l'esercito bizantino fu poco efficace sul fronte persiano e nei balcani. Inoltre le grandi guerre provocarono una situazione finanziaria disastrosa. Popolazioni come i Bulgari, gli Slavi ed i Longobardi si stanziarono definitivamente nell'impero. Durante il suo governo si registò anche una grande rivolta popolare (chiamata "Nika"), capeggiata dalle fazioni Azzurra e Verde dell'Ippodromo. Solo l'intervento di Belisario riuscì a riportare l'ordine. Emise un importantissima raccolta di leggi, il Corpus Iuris Civilis, una raccolta critica di leggi. Combattè inoltre il suffragium, l'acquisto delle cariche pubbliche. Dal punto di vista edilizio costruì grandi opere difensive e ricostruì la chiesa di Santa Sofia. Dal punto di vista religioso diede gli ultimi colpi al paganesimo e chiuse la scuola filosofica di Atene.

Giustino II - Tiberio I - Maurizio - Foca

Alla morte di Giustiniano si avvicendarono in poco tempo quattro imperatori. Primo il nipote Giustino II che presto dette segni di squilibrio mentale e a cui si sostituì Tiberio. A questi succedette Maurizio e, in seguito ad una rivolta militare prese il potere Foca. Durante questi anni la situazione economica rimase molto pesante. L'impero perse la Spagna ad opera dei Visigoti e l'Italia venne invasa dai Longobardi che si insediarono in vaste regioni centrali della penisola (formando ad es. il Ducato di Spoleto e Benevento). In Italia si affermò l'ordinamento civile-militare dell'esarcato, in virtù dello stato di guerra permanente. Anche in Oriente i Persiani ripresero l'offensiva, con l'impero impotente.

Con il VII secolo si aprirà una nuova fase della storia bizantina con l'impero che lotterà per la propria sopravvivenza.


Bibliografia

- G. Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina, Ed. Il Mulino

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