lunedì 25 agosto 2008

Vendere le proprie foto online

Come pubblicare e vendere online le proprie foto migliori
L'argomento esula un po' da quelli ricorrenti di questo blog ma per molti lettori potrebbe essere di interesse. Chi ama la natura, l'arte, l'archeologia e gira il mondo per vedere questi posti è spesso anche appassionato di fotografia. Ad un certo punto, viene quasi spontaneo l'impulso di sfruttare le potenzialità offerte da internet e pubblicarle online per rendere anche altri partecipi dei nostri scatti. Uno dei siti più famosi per questo scopo è Flickr (http://www.flickr.com/).
Ma avete mai pensato anche di guadagnare qualcosina vendendo i diritti delle vostro foto ? Si tratta del cosidetto stock o microstock. Parecchi siti internazionali permettono ormai di iscriversi gratuitamente e creare sul loro sito una galleria di fotografie che potranno essere viste dagli altri utenti che, se lo desiderano potranno poi comprarne i diritti per la pubblicazione. I principali clienti di questi siti sono riviste, giornali, altri siti web.
In molti casi il guadagno è minimo ma ci sono persone che, dedicandovisi con costanza e pubblicando centinaia di foto, sono riusciti a farne un vero e proprio lavoro.
Attenzione: non tutte le foto che pubblicherete verranno in automatico pubblicate. Verranno selezionate secondo criteri più o meno rigidi, a seconda del sito e dovranno avere una risoluzione minima. Inoltre per le foto che ritraggono persone sarà necessario allegare una liberatoria.
Scegliendo temi belli ed originali, essendo utenti attivi che commentano sui forum e promuovono i propri scatti, anche voi potrete avere la soddisfazione di lanciarvi nel mondo delle foto royalty free. I siti più famosi in quanto a numero di visitatori e possibilità di guadagno sono Dreamstime, Fotolia e Shutterstock. Quest'ultimo è il più esigente perchè per l'iscrizione richiede di inviare 10 foto come test di prova che verranno da loro valutate.
Ah, un altro modo per guadagnare è quello di affiliare dei fotografi al vostro account. Per ogni foto che venderanno, una commissione verrà data anche al vostro account. Ecco perchè se intendete lanciarvi in questo campo vi chiedo di usare i link sottostanti per iscrivervi: Hermes-Sicily ha dei piccoli (speriamo solo per il momento) portfolio su questi siti. Iscrivendovi tramite i link sottostanti vi affilierete in automatico all'account. Un'altra cosa importante: quando caricate delle vostre foto, curate in particolar modo l'inserimento delle parole chiave corrette. E' tramite le parole chiave che gli utenti riusciranno a trovare l'immagine che cercano.
Dal link sottostante potrete iscrivervi gratuitamente a Dreamstime

Royalty Free Images


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domenica 24 agosto 2008

La necropoli di Castelluccio

Scopriamo il più importante sito dell'età del bronzo antico in Sicilia

Avete voglia di scoprire uno dei più antichi siti archeologici siciliani ? Vi va di fare una passeggiata fuori porta ? Non vi spaventano le escursioni alla "Indiana Jones" ?



Bene, se avete risposto affermativamente a tutti e tre questi quesiti, per voi è sicuramente consigliabile una visita all'antichissima necropoli di Castelluccio, localizzata in provincia di Siracusa, tra i comuni di Noto e Palazzolo Acreide.
Castelluccio è il nome di un sito ma anche di un'intera cultura. Si tratta infatti del sito che ha dato il nome all'intera facies castellucciana, localizzata nella Sicilia orientale nel corso dell'antica età del bronzo. Oggi sono stati localizzati decine di siti appartenenti a questa cultura. In quanto a dimensioni e ritrovamenti, Castelluccio rimane però al momento il maggiore.

Il sito venne studiato per la prima volta dall'instancabile archeologo Paolo Orsi, alla fine dell' '800. La componente più evidente (o sarebbe meglio dire l'unica rimasta) è la necropoli. Si tratta di alcune centinaia di tombe a grotticella artificiale, scavate nella roccia calcarea che si affaccia sulla Cava della Signora. E' veramente curioso poter passeggiare tra i resti di queste tombe ed osservarne le strutture. Purtroppo il sito è da anni in stato di quasi totale abbandono, pertanto la fruizione è riservata ai più coraggiosi. Lasciata la propria auto nei pressi del cancello del sito oltrepassatelo ed usate le lievi tracce dell'antico sentiero e delle staccionate per orientarvi. Dopo alcune decine di metri comincerete a vedere scavate nella roccia queste tombe dal piccolo ingresso quadrangolare ed in genere composte da una piccola cella dal tetto piano. La vegetazione selvaggia è purtroppo ormai padrona del sito che, pertanto, non è leggibile nel migliore dei modi. Si consigliano scarpe adatte, pantaloni lunghi e di escludere i mesi estivi sia per la calura che per la durezza dell'erba essiccata che rende difficile muoversi. Se questo non vi crea problemi, con un po' di spirito di avventura, esplorare per un paio di ore questo antico sito archeologico può diventare un vero piacere.




Le tombe sono tutte molto simili come struttura e ricoprono vari versanti del canyon. Allo stato attuale la cultura di Castelluccio viene datata tra il 2200 a.C. ed il 1600 anche se a dire il vero, le datazioni sono state più volte riviste e fatte oggetto di controversie. Alcune tombe sono un po' più elaborate con una sorta di "letto funebre" all'interno, un prospetto lievemente più elaborato e delle lesene. La più spettacolare risulta però la cosiddetta "tomba del principe"
che si trova sul versante più distante dalla strada. Il prospetto è reso monumentale da quattro pilastri (ne rimangono integri tre) in pietra scavati nella roccia. Evidentemente si trattava della tomba di un personaggio particolarmente importante. Oltre alla necropoli Paolo Orsi, a fine '800 individuò anche gli scarichi del villaggio che restituirono parecchi reperti ceramici oggi esposti al museo archeologico di Siracusa. Alcune sepolture furono trovate intatte. Tra di esse, due presentavano dei portelli decorati in rilievo. Oggi essi rappresentano uno dei pezzi di maggior pregio del museo. Occorrerà attendere circa 100 anni per un nuovo scavo archeologico e per individuare i resti del villaggio. Voza negli anni '90 scaverà a Castelluccio individuando i resti di alcune capanne circolari (oggi si riconoscono solo dagli scheletri dell'antica recinzione e sono sommersi dall'erba) e una sorta di acropoli sacrale con una grande capanna ellittica che conteneva dei vasi di notevoli dimensioni. E' uno dei pochi esempi di villaggi castellucciani ove oltre alle necropoli siano stati individuati anche i resti dell'abitato. Risalendo la collinetta si incontrano poi i resti di un castello di epoca medievale (da cui oggi prende il nome il sito): avanzi di mura, porte, serbatoi. Al di sotto del sito invece i resti di due piccoli oratori rupestri, forse di epoca bizantina. Uno contiene un'iscrizione in lettere greche, l'altro, la grotta dei Santi ha dei begli affreschi, forse di epoca bizantina. Per proteggerli una grata metallica chiude la grotta. Questo purtroppo rende anche impossibile apprezzarli da vicino.

Siete incuriositi ? Cercate chi vi guidi sul posto ? Hermes Archeologia e Turismo organizza escursioni guidate solo per piccoli gruppi data l'oggettiva difficoltà di fruizione del sito. Visitate il sito http://www.hermes-sicily.com/ per avere informazioni e contatti.



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