mercoledì 1 ottobre 2008

La grotta delle Trabacche

Ipogeo cristiano o location di Montalbano ?




Se parliamo della Grotta delle Trabacche il luogo risulterà, con ogni probabilità, sconosciuto ai più. Non è però così se parliamo dell'episodio televisivo "Il commissario Montalbano ed il cane di Terracotta". Ammettetelo... quanti di noi non lo hanno visto almeno una volta ? Ricordate la grotta dove si trovava il deposito di armi ed il sepolcro dei due fidanzatini ?


Ebbene si tratta di un luogo reale, ubicato in provincia di Ragusa. Si tratta per l'appunto della cosidetta Grotta delle Trabacche.


L'ubicazione del luogo è suggestiva quanto isolata: la campagna ragusana, caratterizzata dai pascoli iblei e dagli infiniti muretti a secco. In questi luoghi si trova una contrada, denominata "centopozzi", in virtù dei numerosi cunicoli sotterranei. Leggenda popolare vuole che fossero scavati da diavoli ma, molto più realisticamente, si tratta di vestigia di epoca medievale: sepolcri ed ipogei paleocristiani e bizantini. Quello meglio conservato è la Grotta delle Trabacche che già nel settecento impressionò il viaggiatore francese Houel che la rappresentò in una delle sue tavole. Una volta entrati ci si trova di fronte ad un doppio camerone molto suggestivo. Si tratta di un antico sepolcro, una sorta di catacomba in miniatura. Tutto intorno vi sono file di tombe scavate in brevi gallerie, tombe ad arcosolio oppure anche sul pavimento. Al centro del camerone troneggiano due monumentali sepolcri a "baldacchino" con dei pilastri scavati direttamente nella roccia, a rendere il tutto ancora più imponente.


Ecco il luogo dove il nostro commissario ritrovò la camera segreta con le spoglie dei due innamorati. Tutto il complesso è stato datato dagli studiosi al IV sec. d.C. e, recentemente, la soprintendenza di Ragusa ha iniziato un'opera di sistemazione dell'area per renderla maggiormente più fruibile.


Insomma, un luogo suggestivo e fuori dai consueti percorsi turistici ma che può divenire meta di una piacevole escursione fuori porta o tappa di un tour dei luoghi di Montalbano.


Oltre alle foto date un'occhiata ai due piccoli filmati realizzati con l'ausilio di un cellulare e che pubblichiamo in questa pagina oppure visionate la galleria sul sito Hermes Archeologia e Turismo.
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Se invece siete interessati ad un tour dei luoghi di Montalbano e cercate una guida, provate e guardare questo link.
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N.B. Le fotografie pubblicate in questo post sono proprietà di Hermes Archeologia e Turismo. Tutti i diritti riservati

domenica 28 settembre 2008

L'impero bizantino (6): le dinastie dei Comneni e degli Angeli

Breve storia dell'impero bizantino - parte VI

Il periodo di poco più di un secolo, compreso tra il 1081 ed il 1204 vede alternarsi sul trono di Costantinopoli esponenti dell'aristocrazia militare. Nonostante i numerosissimi problemi che l'impero si trova a dover affrontare, si ha un nuovo, breve periodo di apogeo.
Le maggiori novità in questo arco di tempo riguardano il sempre maggiore sviluppo della pronoia. Si trattava di una forma di feudalesimo di tipo militare. Un cavaliere possedeva una determinata estensione di terreno e le amministrava per conto dell'autorità pubblica, ricavandone anche le tasse. In caso di guerra, il cavaliere doveva partecipare con un proprio seguito di armati. L'epoca dei contadini-coloni era definitivamente tramontata ma in parte si arginava l'uso esclusivo di eserciti mercenari.
Le repubbliche marinare acquisirono in questo periodo sempre maggiore potere, in particolar modo Venezia, formalmente ritenuta possesso di Bisanzio ma in pratica totalmente indipendente.


estensione dell'impero nel 1081

Alessio I Comneno (1081-1118 d.C.) - La prima crociata

Alessio I salì sul trono trovando l'impero in una situazione disastrosa: pressato dai Turchi in oriente che ormai avevano conquistato quasi tutta l'Asia minore, e dai Normanni di Roberto il Guiscardo in occidente. Questi, dopo aver conquistato Sicilia e Italia decise di attaccare direttamente Costantinopoli. L'impero riuscì però a sventare questa minaccia, con la morte del Guiscardo e soprattutto grazie all'aiuto militare di Venezia. A seguito di questo aiuto si dovettero fare delle importantissime concessioni alla città marinara:
  • il titolo di protosevastos ereditario tra i dogi (che li poneva sullo stesso piano della famiglia imperiale)
  • un quartiere a Costantinopoli con tre scali marittimi
  • l'esenzione delle tasse nella vendita delle merci
Un nuovo fronte si stava però per aprire: a seguito degli appelli di Papa Urbano II, nel 1095 venne indetta la prima crociata, per liberare la Terra Santa. Come luogo di raduno degli eserciti vennero date le mura di Costantinopoli, pensando erroneamente che Alessio I avrebbe intrapreso con benevolenza l'iniziativa. In realtà i bizantini consideravano da secoli un loro dovere la lotta agli infedeli e di contro diffidavano della presenza di eserciti occidentali nel proprio territorio. Questo non a torto. La crociata venne preceduta da una disorganizzata "crociata popolare" che raggiunse Costantinopoli attraversando i Balcani, non senza portare scompiglio e saccheggio. L'esercito bizantino dovette scortare questa crociata che una volta arrivata in Terra Santa venne sbaragliata. Di li a poco arrivarono gli eserciti regolari. Anche qui vi furono saccheggi e le forze bizantine mantennero un profilo minimo. Giunti a Costantinopoli, Alessio I si offrì di aiutare gli eserciti occidentali traghettandoli e fornendo supporto logistico se avessero giurato che i territori riconquistati sarebbero stati restituiti all'impero. Questo provocò alcune discordie nel campo crociato. La campagna cominciò ed inizialmente la città di Nicea venne restituita. A seguito della conquista di Antiochia, il Normanno Boemondo di Taranto decise però di formare la contea di Edessa. Questo portò ben presto a guerra aperta. Boemondo venne sconfitto e dovette dichiararsi vassallo di Alessio I.
Giovanni II Comneno (1118-1143 d.C.)
Il figlio di Alessio, Giovanni II, si trovò un impero molto più solido di quello che aveva trovato il padre. Per consolidare l'impero dovette combattere soprattutto sul fronte balcanico contro Serbi ed Ungheria. Cambiò poi politica nei confronti di Venezia, rifiutandosi di riconoscerne nuovamente i privilegi. Questo portò ad una serie di rappresaglie navali Bisanzio non riuscì a contrastare, venendo infine costretta a rinnovare i trattati.
Manuele I Comneno (1143-1180 d.C.) - I contrasti con Venezia
Salì al trono pur non essendo il primogenito, in virtù delle proprie eccezionali capacità di governo, riconosciute dal padre. Dopo la crociata le usanze occidentali avevano trovato strada a corte e lui le favorì. Cercò inoltre una restaurazione dell'impero.
Con la riconquista turca di Edessa venne indetta una nuova crociata. Ancora una volta il passaggio degli eserciti crociati sul territorio imperiale fu accompagnato da saccheggi e scontri con l'esercito bizantino. Una volta traghettati in Asia minore, l'esercito tedesco e francese non collaborarono e vennero sconfitti. La propaganda occidentale di questa sconfitta venne addossata ai Bizantini.
Un attacco Normanno a Corfù fu il pretesto bizantino per attaccare l'Italia. Manuele I cercò l'alleanza tedesca che venne però accolta con diffidenza dal nuovo sovrano, Federico Barbarossa. La stessa Venezia mal vedeva un'interferenza bizantina in Adriatico. I Bizantini decisero di agire da soli ma vennero pesantemente sconfitti. Nel 1176 l'armata imperiale subì anche una disastrosa sconfitta contro i Turchi a Mironcefalon.
Di li a poco l'impero arrivò anche a una rottura completa con Venezia. Con un'operazione programmata accuratamente, tutti i Veneziani presenti nell'impero vennero arrestati ed i loro beni confiscati. Per la città marinara fu un colpo disastroso. Si organizzò una flotta per attaccare l'impero ma, ben presto, venne decimata da un'epidemia. I Veneziani si avvicinarono allora ai Normanni. Fu questo il tasto giusto per riavviare le trattative, interrotte poi con la morte del sovrano.
Tra i successori di Manuele I è da segnalare Andronico Comneno, sovrano intransigente e nazionalista che ben presto trasformò il proprio regno in un regno di terrore. Trovandosi isolato internazionalmente riallacciò i rapporti con Venezia, restituendo i prigionieri e promettendo un indenizzo. Sotto il suo regno l'esercito si indebolì notevolmente e, quindi, non potè far fronte ai nuovi attacchi di Serbi, Ungheresi e Normanni. La folla inferocita dalle sconfitte lincerà il sovrano.
La dinastia degli Angeli (1185-1204) - La decadenza dell'impero
Dopo i Comneni, la fase di decadenza dell'impero si fece inarrestabile. Oltretutto in questo periodo trovò luogo la III crociata che, come sempre, portò disordini nell'impero. Isacco II continuò il riavvicinamento a Venezia, permettendo nuovamente la formazione di un quartiere in città. Di fatto però la situazione politica tra occidente e oriente divenne sempre più instabile fino al 1204, quando, nel corso della IV crociata, Costantinopoli venne conquistata.

Libri per approfondire:

- G. Ravegnani, Introduzione alla storia bizantina, ediz. Il Mulino

Nota: le immagini pubblicate sono prese da Wikipedia. Si tratta di immagini di libero utilizzo sotto licenza GNU o i cui diritti sono scaduti

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