Continuano le scoperte archeologiche a seguito dei lavori pubblici
I lavori pubblici che dall'inizio del 2009 stanno interessando Siracusa mese dopo mese stanno portando alla scoperta di nuove vestigia archeologiche che a poco a poco stanno permettendo di ricostruire il volto della città in epoca romana.
La scorsa settimana, nel corso dei lavori che stanno interessando viale Cadorna sono venuti alla luce i resti di un edificio termale di epoca romana, il più grande finora conosciuto in città. Negli ultimi giorni nel corso dei lavori pubblici è stato liberato un muro in opus reticolatum e, adesso, una serie di ambienti e corridoi -tra cui una grande vasca circolare di mattoni cotti- di un grande edififico termale databile al I sec. a.C.
Nel corso degli scavi sono stati riportati alla luce anche numerosi tubi fittili che servivano per la circolazione dell'aria calda che consentiva l'esistenza di stanze a diverse temperature all'interno delle terme. Nel corso dello stesso scavo, poco distante è stato anche rinvenuto un magazzino contenente delle anfore di vino intatte con i relativi tappi di chiusura.
Al momento i lavori pubblici sono stati interrotti per consentire uno scavo archeologico d'emergenza. Una volta rilevati tutti i dettagli, purtoppo, come da progetto, i tubi fognari passeranno sopra il ritrovamento archeologico senza danneggiarlo e la strada dovrà essere richiusa.
Le scoperte degli ultimi mesi permettono di tracciare un quadro sempre più completo della Siracusa romana, finora poco conosciuta. A ridosso del quartiere Santa Lucia, il ritrovamento di diversi edifici importanti fa ritenere l'esistenza di un quartiere cittadino molto vivace mentre pochi mesi fa è stata riportata alla luce una larga strada romana che nell'opinione di alcuni studiosi potrebbe essere identificata con la "Via Lata Perpetua" che Cicerone nomina nella sua descrizione di Siracusa.
I lavori pubblici che dall'inizio del 2009 stanno interessando Siracusa mese dopo mese stanno portando alla scoperta di nuove vestigia archeologiche che a poco a poco stanno permettendo di ricostruire il volto della città in epoca romana.
La scorsa settimana, nel corso dei lavori che stanno interessando viale Cadorna sono venuti alla luce i resti di un edificio termale di epoca romana, il più grande finora conosciuto in città. Negli ultimi giorni nel corso dei lavori pubblici è stato liberato un muro in opus reticolatum e, adesso, una serie di ambienti e corridoi -tra cui una grande vasca circolare di mattoni cotti- di un grande edififico termale databile al I sec. a.C.
Nel corso degli scavi sono stati riportati alla luce anche numerosi tubi fittili che servivano per la circolazione dell'aria calda che consentiva l'esistenza di stanze a diverse temperature all'interno delle terme. Nel corso dello stesso scavo, poco distante è stato anche rinvenuto un magazzino contenente delle anfore di vino intatte con i relativi tappi di chiusura.
Al momento i lavori pubblici sono stati interrotti per consentire uno scavo archeologico d'emergenza. Una volta rilevati tutti i dettagli, purtoppo, come da progetto, i tubi fognari passeranno sopra il ritrovamento archeologico senza danneggiarlo e la strada dovrà essere richiusa.
Le scoperte degli ultimi mesi permettono di tracciare un quadro sempre più completo della Siracusa romana, finora poco conosciuta. A ridosso del quartiere Santa Lucia, il ritrovamento di diversi edifici importanti fa ritenere l'esistenza di un quartiere cittadino molto vivace mentre pochi mesi fa è stata riportata alla luce una larga strada romana che nell'opinione di alcuni studiosi potrebbe essere identificata con la "Via Lata Perpetua" che Cicerone nomina nella sua descrizione di Siracusa.
Nessun commento:
Posta un commento